Cosa interessa davvero alle aziende e ai recruiter

Se cerchi lavoro come sviluppatore hai bisogno di una chiave segreta

Ci sono una serie di distorsioni o falsi miti sulla selezione degli sviluppatori e architetti software (che sono una piccola minoranza) all’interno delle aziende.

Facciamo un passo indietro, le aziende assumono persone per risolvere problemi che internamente non sanno risolvere o per delegare attività perché è aumentato il lavoro.

Quindi le aziende assumo per

  • Risolvere problemi attraverso competenze che non hanno
  • Aumentare la produzione o la quantità di servizi o la scalabilità

In entrambi i casi, a meno di non parlare di ricerca di persone da formare, e quindi di stagisti, cercano gente che sappia già fare il suo, possibilmente che abbia esperienza e che conosca in dettaglio i processi di quel determinato settore. Cioè che abbia conoscenza specifica del “dominio applicativo”.

Significa che se produco un software di logistica, se conosco già tutti i concetti di quel settore come, cos’è una bolla, cos’è uno scarico, cos’è un centro di carico etc… sono avvantaggiato rispetto ad un altro sviluppatore che non ha competenze specifiche.

Cosa interessa davvero alle aziende e ai recruiter che selezionano sviluppatori

Per l’azienda questo tendenzialmente è un plus, perché riduce ancora di più la formazione che deve fare al collaboratore, dipendente o libero professionista che sia, aumentando da subito il valore del proprio investimento.

È come comprare una macchina, se è già tutto a posto, a meno che non voglia tirare sul prezzo, ne cerco una che non ha bisogno di ulteriore manutenzione.

Bene. Quindi se non voglio risparmiare, cerco un’auto in cui posso fare il passaggio di proprietà, darle una pulita, salire, girare la chiave e partire. Fine.

Mi fido solo dei tagliandi che ha fatto per valutare lo stato di un’auto usata? Mi basta vedere quando sono stati cambiato l’olio o la cinghia o le gomme o i freni? Mi basta solo un pezzo di carta che lo certifichi? Di un meccanico che probabilmente non ho neanche mai visto?

La risposta è che se sono furbo, se ho competenze di meccanica e ho già comprato altre auto usate in passato. No, faccio una bella ispezione in prima persona e se voglio essere più sicuro porto con me il mio meccanico di fiducia, quello che non mi frega quando gli faccio fare i lavori e che conosco da anni.

La stessa cosa è per le aziende che fanno ricerca di sviluppatori: non gliene frega nulla delle università che hai frequentato, non gliene frega nulla dei corsi che hai fatto, nemmeno di quelli più blasonati. L’unica cosa che le interessa è la tua reale capacità di risolvere problemi.

Chi seleziona le persone con cui collaborare cerca qualcuno in grado di lavorare e farlo a livelli il più elevati possibile, compatibilmente con la paga, il compenso, la tariffa giornaliera e gli eventuali benefit che offrono.

Fine. Non gli interessa di nessun pezzo di carta che in teoria attesta che voi abbiate studiato questo e quello.

Personalmente mi occupo da 20 anni di selezione di sviluppatori per le mie aziende e per le aziende dei miei clienti. Conosco perfettamente i processi di recruiting, dalle aziende che offrono i compensi più alti sul mercato alle aziende che offrono il minimo.

Ogni giorno, ogni mese e ogni anno studiamo approfonditamente i processi di selezione per conoscere le chiavi che sono necessarie ad entrare nelle aziende, in modo che i nostri studenti sappiano esattamente cosa studiare e attraverso il nostro aiuto si focalizzino solo su ciò che è fondamentale conoscere per entrare.

È molto più facile aprire una cassaforte se sai la combinazione, piuttosto che provare ad aprirla a capocciate, per questo cerchiamo e codifichiamo tutte queste combinazioni.

Chiave segreta

Come funziona il processo di selezione

La prima cosa che guardo personalmente e che guardano i recruiter o i project manager nella lettera di presentazione non sono le scuole fatte o gli studi fatti, quelli riguardano il passato e si da per scontato che chi si candida abbia in qualche modo fatto studi coerenti con la posizione per cui si propone.

La cosa che si guarda davvero sono le esperienze fatte, in quante aziende il candidato ha lavorato, la durata delle collaborazioni, dove si cerca un equilibrio.

Ovvero, chi ha lavorato in 1 azienda in 10 anni ha visto progetti poco eterogenei e quindi avrà una specializzazione completamente verticale in un settore, e chi invece ha cambiato azienda ogni sei mesi ha difficoltà nel relazionarsi o nel mantenere il focus, in ogni caso emerge insofferenza.

Si cerca esperienza, e quindi collaborazioni in aziende diverse e allo stesso tempo stabilità, che denota la possibilità di lavorare in modo sereno.

In particolare, chi cerca sviluppatori verifica

  • Il ruolo ricoperto nelle aziende indicate nel curriculum o nella lettera di presentazione
  • Il nome e la reputazione dell’azienda, aziende di successo ovviamente sono molto più rilevanti
  • La durata della collaborazione
  • Se ci sono buchi lavorativi

Dopodiché passa alle competenze tecniche, in particolare le tecnologie che il candidato conosce e che ha usato nei diversi progetti.

Se ti vuoi posizionare come architetto software o come sviluppatore senior, devi evitare assolutamente gli errori che indichiamo nei nostri percorsi.

“Ha fatto l’università” non rientra nei radar, non interessa, non è un’informazione che fornisce elementi di valutazione concreti. O meglio, è un dato completamente marginale, è quasi un’informazione di folclore, ma non è assolutamente e in alcun modo un elemento decisivo.

Potresti pensare allora che vengano analizzati i corsi fatti. Siccome sono sempre completamente corretto e sincero, andando contro ai nostri interessi, almeno quelli apparenti, anche indicare che hai frequentato uno o più corsi è piuttosto ininfluente.

Anzi, conoscendo il livello dei corsi di sviluppo software che si trovano in giro, anche io stesso, facciamo un sospiro e incrociamo le dita andando avanti.

Di nuovo, le competenze sulla carta non interessano a nessuno e anzi, spesso sono considerate dannose.

Rispetto a chi ha frequentato all’università, perché alcuni, a causa delle loro presunte conoscenze didattiche, sono arroganti o boriosi e fanno fatica a scendere dal piedistallo che si sono creati da soli.

Rispetto a chi ha frequentato corsi di sviluppo, perché spesso ha conoscenze che sono l’ABC della “programmazione” e in concreto non servono a nulla.

I nostri percorsi hanno una durata di almeno 12 mesi in cui prepariamo i nostri studenti con conoscenze profonde, andando a scavare dentro agli argomenti e mostrando sempre il dietro le quinte di ciò che poi vanno ad usare.

Il nostro terzo di dieci comandamenti è “Apri sempre qualsiasi scatola nera”, perché solo in questo modo quando parli, quando ti chiedono le tue esperienze, quando ti fanno domande tecniche, sei capace di rispondere con la piena padronanza della materia, e non come un pivello che ha iniziato ieri.

Ti aspetto, e ricordati, il futuro è nelle tue mani, sta a te plasmarlo e decidere che vita vuoi vivere!

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